Hero Background imageHero Background image

Basso Experience: Bassano del Grappa

Bassano del Grappa è stata splendidamente plasmata da secoli di storia. Il centro storico, con la sua energia vibrante, si contraddistingue per l’iconico Ponte Vecchio, progettato da Andrea Palladio, simbolo della città. Il ponte è circondato da una moltitudine di ristoranti, trattorie e bar in cui le persone vivono uno stile di vita incentrato sulla socialità e dallo stile inconfondibilmente italiano. Bassano non è soltanto dove realizziamo le nostre biciclette: è una città immersa nella cultura e nella natura. Il fiume Brenta attraversa il centro della città offrendo una vista suggestiva dal Ponte Vecchio, assaporando un Mezzoemezzo Nardini. Le cittadine vicine includono Asolo, Marostica, Nove e Valdobbiadene – ognuna famosa per la propria tradizione artistico-artigianale.

Cibo e bevande locali tradizionali

Asparagi – Lasciarsi tentare dalle eccellenze gastronomiche del territorio è un must per chi viene a Bassano. L’Asparago Bianco di Bassano D.O.P, col suo colore e il caratteristico sapore agrodolce, rappresenta un prodotto di punta della cucina bassanese.

Baccalà e polenta – Uno dei piatti tipici a base di stoccafisso (ottenuto dalla lavorazione del merluzzo). La ricetta si tramanda di generazione in generazione e quasi ogni famiglia lo prepara con una o più varianti.

Grappa – L’Acquavite di Nardini viene prodotta e imbottigliata a Bassano del Grappa dal 1779. È senza dubbio la più antica e tradizionale distilleria italiana, fondata nei locali de “l’Osteria sul ponte” all’imbocco del Ponte Vecchio sul fiume Brenta .

Prosecco – A lungo tempo è l’aperitivo preferito dagli italiani su e giù per la penisola, ma è stato solo nel 2009 che il Prosecco DOCG è stato ufficialmente riconosciuto dal ministero dell’agricoltura del governo italiano e dal Comitato Nazionale. Con la creazione della nuova denominazione, la zona di produzione del Prosecco d’eccellenza è stata circoscritta alle province di Valdobbiadene, Conegliano e Asolo. Per aggiungere il “garantito” all’etichettatura, le uve utilizzate per fare il vino devono essere coltivate in uno di questi comuni.