“Peninsular Divide”, Malesia. Percorso asfaltato, con tratti off-road. 1500 km e 22.000m di dislivello, da sud a nord.
Non partecipo spesso alle gare, ma quando lo faccio, è per un motivo significativo. Questa volta si tratta di scoprire la Malesia, la sua cultura e il suo popolo. Vincere non è la priorità: conta l’esperienza e il viaggio. Eccomi quindi con la mia fidata Basso Palta, pronto per questa avventura esotica.
Andiamo! Con me c’è Katrin, un’amica islandese con cui ho condiviso tanti momenti in bici in giro per l’Europa. È la mia compagna per questo viaggio asiatico, e insieme dedicheremo i prossimi giorni a immergerci nella Malesia. L’idea per questo evento è nata spontaneamente. Alcuni amici a Kuala Lumpur mi hanno invitato a visitarli, e quando ho visto una pubblicità per la prima edizione del Peninsular Divide, ho capito subito che era quello che cercavo. Non è una gara classica, ma un evento con il motto “Affronta la sfida“.
Era perfetto per noi, che preferiamo goderci il percorso, ammirare i paesaggi e incontrare persone piuttosto che correre senza sosta di notte. Siamo atterrati a Singapore dopo un viaggio estenuante di 17 ore, accolti da caldo e umidità. Dopo aver montato le bici in aeroporto, abbiamo percorso 20 km fino all’hotel, rallentati da un improvviso acquazzone. La mattina seguente, nonostante il jet lag, siamo partiti per il porto, dove un traghetto di un’ora e mezza ci ha portati in Malesia.
Dopo un breve tragitto di 25 km, siamo arrivati in un hotel vicino alla partenza della gara, pronti per acclimatarci nei prossimi tre giorni. Il percorso non era particolarmente impegnativo: per lo più sezioni pianeggianti con alcune colline, brevi salite ripide e 2-3 salite più lunghe. Il punto più alto, a 1600 metri, erano i famosi campi da tè delle Cameron Highlands. Abbiamo incontrato tre lunghe sezioni di ghiaia, ma nonostante il fango e le pozzanghere, le nostre gomme da 32 mm hanno retto bene. Navigare su autostrade a tre corsie, piene di camion a tutta velocità e scooter, è stato molto meno piacevole. Abituato alle strade tranquille e ciclist-friendly dell’Europa, il traffico caotico è stato travolgente. Adattarmi alla guida a sinistra ha aggiunto una sfida in più, con Kata che spesso mi ricordava di stare dalla parte giusta. Il clima è stato implacabile: caldo costante, alta umidità e piogge torrenziali.
La sete era una costante, poiché l’acqua si scaldava nel giro di pochi minuti. Fermarsi spesso nei negozi lungo la strada e nei chioschi è diventato essenziale per bere bevande fredde e mangiare qualcosa. La cucina asiatica, seppur semplice e deliziosa, è stata un vero ostacolo per me, come già accaduto durante un viaggio in Thailandia. Il mix di calore e cibo piccante ha messo a dura prova il mio stomaco per gran parte del viaggio.
Sorrisi ovunque: la gente salutava dalla strada, i camionisti e gli scooteristi ci salutavano con il clacson mentre ci superavano. Ci siamo sentiti accolti e rispettati.
Il ciclismo sembrava una rarità in Malesia, dove le moto dominano le strade. Molti ammiravano il nostro coraggio di pedalare in un caldo così intenso, offrendoci il loro apprezzamento. Un momento memorabile è stato quando, dopo un tratto estenuante di ghiaia, esausti e senza provviste, siamo stati invitati a condividere un pasto con i lavoratori di una piantagione di olio di palma.
La natura lussureggiante e vibrante della Malesia ha lasciato un’impressione indelebile. Palme infinite e giungle dense circondavano il percorso, creando la sensazione di pedalare attraverso tunnel verdi. L’isolamento di alcune sezioni ha aggiunto all’avventura. Purtroppo, a parte le scimmie, non abbiamo avvistato animali selvatici, anche se altri partecipanti hanno riferito di incontri con elefanti.
Attraversare il traguardo nel nord della Malesia due ore prima del limite di tempo è stata una grande soddisfazione. L’esperienza ha superato tutte le nostre aspettative: abbiamo completato il percorso entro il tempo previsto mentre ci immergevamo completamente in questo splendido e unico paese.
Un giorno, mi piacerebbe tornare, non per una gara, ma per esplorare ancora di più la straordinaria cultura e natura della Malesia.
Specifiche bici:
Basso Palta -White Poseidon
Ruote: Microtech RE 38 + gomme da 32 mm
Gruppo: SRAM X01 Eagle 40/10-52T